Ombelico Alex: un viaggio tra parole, musica e memoria condivisa
Il 1° dicembre, a Levate, Fun...
Quando la tua vita è appesa ad un filo,
è incalcolabile il valore del filo.
Daniel Pennac
Bisogna strappare la gioia ai giorni futuri.
In questa vita non è difficile morire.
Vivere è di gran lunga più difficile.
Da quando ha visto la luce nel 2005, Sguazzi si è dedicato a creare spazi e condizioni favorevoli per l’affermazione dell’umanità di ciascuno, ponendo le persone al centro della propria missione, indipendentemente dalle loro condizioni fisiche, psicologiche e sociali. L’associazione riconosce il valore delle relazioni interpersonali e del progresso culturale nel superare le barriere che impediscono il benessere, la cura e la crescita individuale. Tra il 2013 e il 2020, Sguazzi ha collaborato con altre organizzazioni del terzo settore per promuovere il festival “In Necessità Virtù”, che si proponeva di dare voce alle diverse forme di marginalità e disagio umano, con l’obiettivo di promuovere un cambiamento significativo attraverso l’accettazione della nostra condizione di necessità. Funesto è il naturale proseguimento di questa esperienza, ma si distingue per la scelta coraggiosa di Sguazzi di assumersi interamente la responsabilità progettuale e organizzativa, una decisione motivata dalla necessità di riunirsi e rinascere dopo la devastante pandemia che ha colpito il mondo del volontariato.
Il titolo del festival, “Funesto”, riflette il tema della morte che permea le scelte artistiche e progettuali dell’evento. La morte è stata un visitatore assiduo nelle nostre case, specialmente durante i momenti più critici della pandemia, quando eravamo al centro della tempesta. Abbiamo cercato di dar voce alla nostra esperienza autobiografica con opere come il libro e il reading musicale “Il Fiocco Viola”. La perdita di Alex, caro amico e socio fondatore di Sguazzi, avvenuta la notte di Natale 2023, ha segnato profondamente l’associazione e ci ha spinti a confrontarci direttamente con il tema della morte. Sebbene non intendiamo celebrare la morte, poiché rimane un segno di contraddizione della vita stessa, desideriamo comprenderla e accettarla. Vorremmo ridisegnare il concetto di morte come momento di riflessione, cura e connessione. In un’epoca in cui la tecnologia modifica costantemente le nostre esperienze di vita e di morte, è importante affrontare questo argomento con consapevolezza e apertura. Speriamo che il nostro festival possa stimolare nei partecipanti una sensazione di libertà consapevole di fronte alla morte, aprendo la strada a una vera libertà nell’affrontare l’esistenza stessa.
Le nostre note e riflessioni successive agli eventi di Funesto Festival.
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